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I tre cigni neri - Energia, inflazione e crescita economica

di Matteo Rivolta - Novembre 2022

L’autunno 2022 ed il 2023 si presentano agli imprenditori italiani con uno scenario da fare tremare i polsi, in quanto gli elementi di preoccupazione non mancano.

In questo articolo analizzeremo gli scenari attuali e i possibili sviluppi, in senso positivo o negativo, in base alle informazioni disponibile ad oggi.

1. Prezzo della forza motrice (energia).

Il primo è sicuramente il prezzo della forza motrice: l’energia che è essenziale per mantenere in vita le aziende di produzione, quelle della distribuzione, della GDO e del retail.

Sono sostanzialmente due le ragioni dietro a questo aumento dei costi dell'energia. Il primo è legato alla ripresa delle attività economiche dopo gli stop imposti a causa della pandemia di Covid-19. L’aumento della domanda di elettricità dopo un periodo di fermo ha portato con sé anche un aumento del suo prezzo.

L'altra ragione è invece una conseguenza indiretta dell’invasione della Russia in Ucraina. Mosca è infatti il principale fornitore dell'Europa di gas in generale e dell'Italia in particolare.

Ciò nonostante, si intravede la luce in fondo al tunnel: a fine settembre sono calati i prezzi del gas in Italia e il nostro Paese diventa esportatore di gas nel resto d'Europa e questo potrebbe diventare un'ottima notizia per le nostre bollette sempre che questo si replichi per tutto l’autunno.

Inoltre, in questo momento c'è grande abbondanza di gas e ne viene utilizzato relativamente poco. Le cause sono molteplici. Gli stoccaggi sono ormai pieni per il 90% e possono essere utilizzati in caso di bisogno calmierando il mercato.

E la cosa più importante è che grazie agli accordi del governo Draghi, il gas russo è stato sostituito per due terzi dal gas algerino, da gas in arrivo via nave e da fornitori alternativi come la Norvegia e l'Azerbajian (il Tap che arriva sulle coste pugliesi dalle regioni caucasiche salirà a 9,5 miliardi di metri cubi a fine anno contro i 7,5 del 2021).

2. Inflazione

I prezzi sono tornati a salire in quasi tutto il mondo, dopo la fine della pandemia e l’immissione di ingenti quantità di massa monetaria da parte delle banche centrali, toccando picchi record.

Uno studio del Pew Research Center rivela chetra le economie avanzate, 37 hanno almeno raddoppiato il tasso di inflazione nel 2022 rispetto a inizio 2020.

Le principali economie del mondo (area euro, sterlina e dollaro) registrano un inedito tasso di inflazione tra l’8% ed il 10%.

Uno dei problemi dell'inflazione è che colpisce in maniera diversa le persone ricche e le persone meno abbienti. Le prime consumano beni e servizi del paniere molto diversi dalle seconde. Le persone più povere, ad esempio, concentrano in misura maggiore le loro spese su prodotti energetici e alimentari, cioè prodotti dei quali difficilmente si riesce a fare a meno: non si può rinunciare a riscaldare la casa, consumare l'acqua e mangiare. Secondo l'Istat, in questa fase economica il quinto di famiglie più povere subisce un'inflazione più alta rispetto alle restanti famiglie italiane.

Nel Bollettino economico di luglio scorso, la Banca d'Italia ha stimato che le misure adottate dal Governo per alleviare il peso dei rincari energetici abbiano quasi dimezzato l'impatto dello shock inflazionistico sui nuclei familiari a più basso reddito.

Anche in questo caso, come nel prezzo dell’energia, è prevista nel 2023 un’inflazione in frenata in media fino al 3,5%. La stima è contenuta nel Rapporto sul nostro Paese messo a punto dagli ispettori del Fondo monetario internazionale al termine della missione annuale.

3. Crescita, stallo o recessione?

Dopo due anni di ripresa economica in Italia, con il PIL 2021 a + 6,7 e quello del 2022 previsto al +3,3%, (con il premier uscente Draghi più ottimista che parla di un +4%), che hanno consentito un pieno recupero (ed oltre) rispetto al crollo del 2020, nel 2023 l’economia mondiale e quella italiana sarà sull’orlo della mancata crescita.

Nel 2023 le previsioni italiane parlano di un PIL + 0,6% (rispetto al +3% previsto ad aprile 2022), cui faranno seguito il +1,8% nel 2024 e il +1,5% nel 2025.

Sicuramente uno scenario non facile da gestire per il nuovo governo Meloni che ha appena giuranto al Quirinale nelle mani del presidente della Repubblica.

P.S. : Discuteremo di questo e di altro in Scenari 2023, un webinar di approfondimento sulla situazione attuale che imprenditori e piccole medie aziende italiane si troveranno ad affrontare in inverno e nel 2023, con diversi spunti di riflessione per affrontare al meglio un periodo difficile.

Il webinar si terrà alle 10.00 di sabato 12 novembre, ed è tenuto da Matteo Rivolta, fondatore di Luxury Academy e presidente di RiFRA, azienda di produzione e distribuzione cucine di alta gamma, con ospite Dario Fabbri, direttore della rivista di Geopolitica Domino.

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